Su e giù, lungo i tornanti. Attraverso piazze di paesi, giardini fioriti, masi contadini, fermate degli autobus, vacche da latte e gatti che si godono la dolce vita sui muretti in pietra. La bici da corsa è il mezzo più veloce per poter scacciare via sportivamente ogni traccia di quotidianità.
Chi pensa che l'Alto Adige possa offrire ai ciclisti solo ripidi passi non si è ancora mai spinto sui pedali fino ad Avelengo e dintorni. Il giro del Monzoccolo è un tour molto amato dagli sportivi del posto, per poter mettere finalmente di nuovo alla prova la muscolatura dei polpacci dopo le prime sedute di allenamento svolte in pianura all'inizio della stagione. In autunno, invece, quando i raggi del sole e i boschi di larici disegnano bizzarri giochi di luce sull'asfalto, è giunto il momento di esaminare le proprie performance ogni sera, al bar dell'hotel, e di pianificare, chiacchierando con gli amici sportivi, le attività per l'indomani.
La fitta e capillare rete di sentieri dell'Alto Adige è ideale per i ciclisti. Quando le strade presentano un traffico motorizzato troppo intenso, le possibilità per evitarlo sono innumerevoli: piste ciclabili ben allestite e strade secondarie prive di traffico, che nella maggior parte dei casi portano nelle zone più belle della regione, non attendono altro che i ciclisti in vacanza.
I ciclisti devono condividere i molti passi di montagna della zona, rinomati a livello internazionale, con altri utenti della strada. Anche in tal senso però, per quanto riguarda la „cultura ciclistica“ negli ultimi anni sono stati fatti molti passi avanti. Le giornate chiuse al traffico motorizzato permettono tour su meravigliosi passi di montagna: Passo della Mendola, Passo delle Pallade, Passo dello Stelvio, Passo di Monte Giovo, per nominarne solo alcuni.